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Caffè o non caffè, questo è il problema!


Come spesso accade, quando ci soffermiamo su qualcosa di cui non ci eravamo mai accorti, subito dopo non si sente parlare d'altro.


A mia discolpa vorrei dire che non ho scoperto il caffè ieri però proprio poco tempo fa mi sono soffermata a riflettere sul caffè perchè sto cominciando a leggere un libro che parla di alimentazione equilibrata, consapevole, sana e naturale.

Per chi fosse interessato è "Mangiar sano e naturale con alimenti vegetali integrali" di Michele Riefoli.


Vorrei, prima di addentrarmi nell'argomento, dire che non parteggio per nessuno in particolare... mi piace leggere, informarmi e cercare di farmi una mia opinione.


Detto ciò...


Il testo di Riefoli è "totalmente/praticamentenonsisalvaquasinulla" contro il caffè.

A partire dalla tostatura, che con la carbonizzazione e l'annerimento di fibre vegetali, sprigionerebbe sostanze cangerogene, passando attraverso le dosi errate di cui facciamo uso soprattutto non accorgendoci che l'assunzione di caffeina non avviene solo attraverso la tazzina al bar ma anche attraverso alimenti o farmaci che ne contengono più o meno milligrammi, e arrivando a definire i caffè americano e turco come i peggiori alleati della salute in quanto aumenterebbero il livello di colesterolo cattivo.


Sempre secondo questo testo, l'assunzione massima di caffeina (avevo scritto "corretta" ma l'ho subito cancellato...) si aggirerebbe attorno ai 300-400 mg al giorno per persona: una tazzina da moka ne contiene circa 110 mg, fate voi i conti!


Una delle poche note positive che riporta l'autore è la funzione definita "farmacologica" contro alcuni tipi di mal di testa; mentre come effetti nocivi principali vengono citati:

- azione inversa sul mal di testa.

Il caffè, se preso in quantità eccessive, andrebbe a rovesciare la sua azione positiva di vasocostrittore, andando a vasodilatare, divenendo per tanto causa e non più soluzione;

- sintomi di assuefazione e stati fisici indotti come spossatezza, ansia e tensione che vanno a sommarsi ai nostri ritmi di vita già troppo complessi;

- aumento della pressione arteriosa;

- il già citato colesterolo cattivo;

- gastrite, ulcera, reflusso gastro-esofageo;

- riduzione di assorbimento di ferro e calcio a livello intestinale;

- e chi più ne ha più ne metta...


Diciamo che mi fermo qui.


Per non togliere completamente la speranza a chi ama il rito del caffè, l'autore verso la fine del capitolo apre uno spiraglio con alcune alternative:

caffè d'orzo, caffè ai cereali (che si trova negli alimentari naturali), caffè al gingseng (che in sostanza è una miscela di caffè d'orzo, caffè normale, latte in polvere e zucchero).


Questi tre sostituti mantengono comunque i problemi legati dalla tostatura ma limitano in parte quelli dati dalla caffeina.

Infine, prestate attenzione al caffè decaffeinato, perchè a seconda del procedimento di decaffeinizzazione (si, diciamo che se il termine l'ho scritto correttamente è frutto del famosissimo fattore C!) può contenere tracce di solventi chimici, anch'essi dannosi al nostro organismo.


Passerei, quindi, all'articolo letto oggi sul sito della Cucina Italiana (http://www.lacucinaitaliana.it/news/salute-e-nutrizione/caffe-fa-male-indicazioni/) che da un certo punto di vista mi ha stupito in quanto ha citato effetti benefici di cui ero allo scuro e che, anche se in parte ripercorre quanto detto da Riefoli, integra l'analisi sulla bevanda di origine etiope con caratteristiche totalmente positive per l'organismo umano.


Per esempio:

- "Bere 4 o 5 tazze di caffè al giorno [...] può abbassare il rischio di Alzheimer fino al 20%, in quanto la caffeina riduce il rischio di formazione delle placche nel cervello"

- sempre per quanto riguarda il cervello si asserisce che attraverso il caffè questo "riceve antiossidanti in grado di ridurne le infiammazioni e il deterioramento delle cellule cerebrali"

- "il caffè contribuisce a dare energia ai muscoli, in quanto, secondo l’Australian Institute of Sport, ne aumenta la potenza e li aiuta a bruciare i grassi trasformandoli in energia"

- "se bevuto con moderazione [...] aiuta a perdere peso, perché non solo ha un basso contenuto di calorie, ma è anche un buon soppressore di appetito"

- "Il caffè non tostato, poi, può persino aiutare a perdere chili in quanto riduce l’apporto di zucchero e accelera il metabolismo grazie all’acido clorogenico"

- "grazie ai suoi antiossidanti prevenga il rischio di tumore alla pelle"

- "aiuta a ridurre il diabete di tipo 2"


L'articolo in se è molto bilanciato, anche se in alcuni punti lo trovo eccessivamente abbiamoscopertoilrimediodituttiimali, e parla sia degli aspetti positivi che ho elencato ma anche di quelli negativi che ho tolto per evitare di ripetermi. Fortunatamente alla fine ritratta le 4-5 tazzine iniziali con le classiche "massimo tre" e come nelle migliori storie a lieto fine con la morale che mette tutti (eccetto Riefoli?) d'accordo sostiene "mai dimenticarsi di bere il caffè con moderazione per vivere meglio e per gustarselo per quello che è realmente, cioè un vero e proprio piacere".


Che dire?


Davvero in medio stat virtus?


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